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In occasione della nostra partecipazione alla Manifestazione regionale per la giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie svoltasi il 21 Marzo a Milano, l’associazione Libera ci ha chiesto di approfondire la storia del giornalista Mauro Rostagno. Il nostro percorso di riflessione e approfondimento trova compimento con la pubblicazione del nostro lavoro oggi, 23 Maggio, Giornata della Legalità permettendo così di stabilire un collegamento simbolico e ideale tra le due giornate commemorative.
Mauro Rostagno, una delle tante vittime di mafia, era un giornalista e conduttore televisivo per gli studi televisivi di RTC nato a Torino che indagò sulle attività di Cosa Nostra, denunciando i legami tra mafia e politica. Furono proprio queste le cause della sua morte, in quanto durante le sue trasmissioni televisive attaccava l'ambiente mafioso. Il 26 settembre 1988 viene assassinato in un agguato in contrada Lenzi, all'interno della sua auto, una Fiat Duna DS bianca, da alcuni uomini nascosti ai margini della strada; mentre rientrava alla comunità socioterapeutica Saman con una giovane ospite i sicari mafiosi gli spararono con un fucile a pompa calibro 12, che scoppiò in mano ad uno degli assassini, e una pistola calibro 38. Bettino Craxi e Claudio Martelli indicarono subito come responsabile principale la mafia, mentre la procura di Trapani accusò i politici socialisti di voler depistare le indagini. Infatti, durante il processo, si scoprì che molte prove erano scomparse, i testimoni chiave furono interrogati con ritardo e le intercettazioni sono state attivate molti mesi dopo l'omicidio
Viene ricordato il 21 marzo perché fu uno di quei giornalisti che raccontò vicende senza paura e senza sottomissione ai Cosa Nostra. Decise di stare dalla parte di chi combatteva, conducendo inchieste giornalistiche “che varcavano certi santuari”. I giudici della corte di Appello di Trapani lo hanno descritto come “una delle menti più lucide e delle personalità più coraggiose del giornalismo siciliano”. Non fece solo televisione, anzi stava in mezzo alle persone con un microfono in pugno mentre accadevano i fatti. Intervistò persino il magistrato Paolo Borsellino.

Rachele Crovetti 5BR, Arianna Consiglio 5BR, Andrei Ferrari 5BR, Elettra Tosi 4CR
prof.ssa Laura Caniglia

#MauroRostagno #giornatadellalegalità #vittimeinnocentidellemafie


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