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Sabato 18 febbraio e sabato 25 febbraio 2020 il nostro Istituto ha ospitato il prof. Bellati Claudio, docente del Liceo G. Galilei di Ostiglia che ha conversato con gli studenti delle classi terze e quarte su tematiche storiche inserite nel progetto “Percorsi di Memoria”.

Alle classi terze è stato presentato il racconto delle vicende del "ghetto modello di Terezin” di Adolf Eichmann. Nel testo si documenta che dei 140.000 ebrei internati dai nazisti nella città-fortezza di Terezin solo 17.000 sono sopravvissuti agli stenti, alle malattie e alla deportazione verso Auschwitz. Il campo era utilizzato per fini propagandistici dell’ideologia nazista. Gli ebrei rinchiusi cercarono una parvenza di normalità: si sforzarono, ad esempio, per quanto possibile che tutti i bambini deportati potessero continuare il loro percorso educativo. Quotidianamente si tenevano lezioni ed attività culturali; inoltre la comunità riuscì a pubblicare una rivista illustrata, Vedem, che trattava di poesia, dialoghi e recensioni letterarie ed era completamente prodotta da ragazzi di un'età compresa tra i dodici ed i quindici anni. Il 23 giugno 1944, in seguito alle proteste del governo danese che dall'ottobre 1943 chiedeva notizie sul destino degli ebrei catturati a Copenaghen, Adolf Eichmann accorda una visita al campo ai rappresentanti della Croce Rossa internazionale al fine di dissipare le voci relative ai campi di sterminio. Per eliminare l'impressione di sovrappopolazione del campo e nascondere gli effetti della malnutrizione, gli ebrei giudicati “impresentabili” vennero deportati verso un tragico destino ad Auschwitz e l'amministrazione del campo si occupò di costruire falsi negozi e locali al fine di dimostrare la situazione di benessere degli ebrei di Theresienstadt, inoltre, gli ospiti poterono apprezzare l'esecuzione dell'opera musicale Brundibar (scritta dal deportato Hans Krása) eseguita dai bambini del campo.

Alle classi quarte è stato illustrato “Il nazista di Trieste: vita e crimini di Odilo Globočnik”, l'uomo che inventò Treblinka”, biografia del capo delle SS e della polizia di Lublino Odilo Globocnik (1904-1945) principale responsabile dello sterminio di un milione e mezzo di ebrei a Belzec, Sobibor e Treblinka, poi a Trieste dove continuò la sua “opera di carnefice” presso la Risiera di San Sabba. Dopo la caduta di Mussolini, Globočnik venne trasferito dal Governatorato Generale a Trieste, in veste di Comandante superiore delle SS e della polizia nella Zona d'Operazione del Litorale Adriatico, che dopo l'uscita dell'Italia dalla guerra, era stata occupata e sottoposta all'occupazione militare tedesca dal 9 settembre 1943. Trasferitosi nel capoluogo giuliano insieme ai suoi collaboratori più fidati dell'Operazione Reinhard assunse il compito di coordinare le unità di lotta antipartigiana non inquadrate nell'esercito nella Zona operativa del Litorale Adriatico. Istituì il campo di detenzione e di polizia della Risiera di San Sabba che venne dotato di un forno crematorio. Le vittime di questo campo sono stimate tra le 3000 e le 5000 persone, per la maggior parte partigiani e ostaggi sloveni e croati, ma anche italiani, oltre ad almeno 28 ebrei.

Con la resa della Germania nazista, Globočnik tentò di fuggire attraverso l'Austria, ma venne catturato il 31 maggio 1945 in Carinzia, prima dell'interrogatorio si suicidò ingerendo una capsula di cianuro.

Gli argomenti sono stati affrontati con interesse dagli studenti che hanno dimostrato sensibilità e serietà nei confronti delle tematiche affrontate.

Tiziana Piva

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